lunedì 9 agosto 2010

ALAN MOORE - Watchmen

Alan Moore (Northampton, 18 novembre 1953) è un autore di fumetti e scrittore inglese.
Le sue opere Watchmen, From Hell e V for Vendetta, lo collocano tra i più famosi autori di fumetti.
Moore, comunque, oltre ad essere un abile scrittore di fumetti, è anche un romanziere, cantante e cantautore (famose sono le sue rappresentazioni teatrali: un misto tra parte recitata e musica, preferibilmente elettrica), e, dal giorno del suo quarantesimomago. compleanno, autoproclamatosi
Influenzato da Brian Eno e Captain Beefheart, in campo musicale, tra le sue letture formative si contano Mervyn Peake, William Seward Burroughs, Thomas Pynchon, Michael Moorcock, oltre ai fumetti letti nel periodo dell'infanzia.

 Watchmen è una miniserie a fumetti supereroistica di 12 albi, scritta dall'autore britannico Alan Moore e disegnata dal suo connazionale Dave Gibbons, che venne pubblicata in albi mensili dalla DC Comics tra il 1986 e il 1987. Malgrado l'editore, la miniserie è completamente avulsa dall'universo DC e quindi non ha nulla a che vedere con personaggi come Batman e Superman. Ad oggi rimane l'unico graphic novel ad aver vinto un premio Hugo[1] e ad essere inserito nella lista di TIME Magazine dei "100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi".[2]





QUI SOTTO IL TRAILER DELL'OMONIMO FILM DIRETTO DA ZACK SNYDER E USCITO NEL 2009.

La particolarità innovativa che differenzia principalmente Watchmen dai fumetti di genere che lo hanno preceduto, è quella di presentare i supereroi protagonisti più nell'aspetto umano e "quotidiano" che in quello straordinario e avventuroso, "decostruendo" l'archetipo del supereroe convenzionale. Ecco che allora vengono descritti i loro problemi etici e personali, le difficoltà di relazione tra i componenti del gruppo, i loro difetti e le loro nevrosi, spesso riconducibili a particolari avvenimenti del loro passato. Inoltre, nessuno di essi - con una sola notevole eccezione - possiede alcun superpotere: sono persone comuni che hanno deciso di fare il mestiere, comune nell'universo di Watchmen, del "giustiziere mascherato". A questo si devono aggiungere una sapiente applicazione di tecniche cinematografiche, un ampio uso di simboli, dialoghi con più livelli interpretativi e metanarrazione.